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Quando iniziai a seguire …

……il metodo del muco, per due mesi contemporaneamente rilevai anche la temperatura per cercare di stabilire una correlazione tra le due cose; siccome ero fidanzata volevo per prima cosa stabilire se in me avveniva l’ovulazione e inoltre avere una certa pratica nel rilevare i dati necessari per poi poter applicare i metodi naturali una volta sposata. (…)

Dovendo dare un giudizio sui metodi naturali sia io che mio marito siamo favorevolissimi; essi non sono difficili da applicare né da apprendere.

Secondo noi sono efficaci per la regolazione delle nascite pari ai metodi artificiali più reclamizzati e tutte le persone sono in grado, volendo, di applicarli.

Anche una donna con ciclo irregolarissimo può, con il metodo della temperatura, regolare i suoi rapporti; si intende, è sempre questione di buona volontà e di princìpi soprattutto. Di certo si sperimenta un profondo senso di pulizia interiore. Noi crediamo che non sia il numero dei rapporti che può far aumentare o diminuire l’amore tra la coppia, ma bensì la qualità (…)

Scelgo quotidianamente di adottare…

…… i metodi naturali perché li ritengo rispettosi del mio corpo, del quale non devo sacrificare nulla, neppure la mia fertilità che non mi pare un’appendice tanto scomoda. (…)

Sono un valido strumento di conoscenza di sé, di rilevamento quotidiano del proprio stato di salute, di consapevolezza della complessità della persona umana e delle interazioni tra sfera emotiva-psichica e fisica. (…)

Mi piace la sensazione di seguire l’onda ciclica della mia fertilità, di assecondarla, piuttosto che cercare di contenerne l’irruenza vitale, così come rispetto quella del mio compagno.

Soprattutto da quando condivido la mia esistenza con due meravigliose figlie e conosco l’angoscia di coppie che sperimentano la loro infertilità, mi pare un insulto creare un ostacolo a questo prezioso attributo, come fosse un “neo” scomodo della nostra natura.

Ho, tra l’altro, potuto sperimentare il gusto (e in alcuni casi l’utilità pratica!) di conoscere il momento del concepimento e di attendere la conferma della gravidanza semplicemente raccogliendo i segnali inviatimi dal mio corpo, senza dover ricorrere ad alcun test farmaceutico.

Così come ho apprezzato l’opportunità di avvicinarmi gradualmente alla scelta di una gravidanza, maturando progressivamente la mia disponibilità verso questa e traducendola via via nella riduzione del periodo di astinenza.

Oggi credo di percepire la contraddizione di un atto come quello amoroso, di donazione di sé, di accettazione reciproca, di intima comunicazione, che viene ridotto ad una parziale donazione di sé ed accettazione dell’altro se la fertilità non viene accolta come parte di sé o della persona amata.